Pagani nasce da un percorso di ricerca nelle tradizioni popolari dell’Italia del sud e dalla volontà di raccontare i sincretismi contemporanei di una religiosità arcaica che ancora oggi si manifesta. In Campania sopravvivono usi e costumi del mondo antico, intrecciati in una simbologia che lega la vita umana agli elementi naturali e si esprime attraverso forme contemporanee di devozione. Ciò che oggi viene percepito come spettacolare – le danze popolari, la trance, la comunità come ragione di vita – è simbolo di appartenenza culturale, di resistenza all'individualismo e di una identità collettiva che in Campania sopravvive protetta dal mistero della fede. La celebrazione della Madre come garanzia di nuova vita, il culto dei morti e l'interazione con le forze naturali e soprannaturali spaventano l'uomo contemporaneo, disabituato a relazionarsi spiritualmente e materialmente con la sua stessa natura. Le antiche identità dell'Italia mediterranea sono fagocitate dalla globalizzazione e rischiano di morire, insieme a un patrimonio culturale millenario. bisognava squarciare la realtà con l'occhio della macchina da presa, un occhio interno e partecipativo che apre un varco sulla storia di un Sud portatore di tesori immateriali nascosti.